A Silvia Bertocco
Quante volte il mio sguardo
s’è fissato sul bello del creato,
gioiendo e godendo
miraggi d’un mondo pulito.
Quante volte il mio passo
s’è perso in giardini fioriti
nell’estasi di mille colori
tra profumi dai ricchi sentori.
Quante volte il mio udire ha raccolto
dal podio posto ai miei piedi
sgabello al tripudio del vincente
il plauso di folle gaudenti.
Quante volte il sole
s’è alzato a rischiarare
il mio abbracciare con gioia
il richiamo della vita.
Ed è la vita coi suoi misteri
a donarmi l’ultima sublime sorpresa quando:
dal cielo di quei richiami
s’affaccia timida una creatura
un volto di madonna
fa da cornice a un sorriso
che l’animo mio accoglie
con spirito di fanciullo e
si fa permeare da si tanta dolcezza
quando l’armoniosa sua voce
consolando diventa carezza.
GREGORIO SOTTOCORNA